E insomma i miei sono stati via un po’ di giorni. La zia si è occupata di noi e ha dormito con me una notte.

È stata davvero dolce: ha staccato tardi dal lavoro, ha cenato con lo zio e poi è venuta da me con tanto di pigiama, spazzolino da denti e libro.

Erano circa le 10, l’esatto istante in cui partono gli spruzzini serali, ma io ancora non lo sapevo…

Ero eccitatissima dell’arrivo della zia: avevo già deciso quali giochi mostrarle, quante pappe in più chiedere (ingenua lei, pensa sempre che se piangiamo è perché abbiamo fame!), come e dove dormire nel lettone insieme a lei, quando svegliarla per le coccoline dell’alba…

Quando ho sentito il portoncino di sopra aprirsi, sono trotterellata in salone felice, la aspettavo ecco!

Lei scendeva le scale e io non stavo più nella pelliccia, i suoi passi si avvicinavano e io avevo già sfoderato i miei occhioni più amorevoli, ma appena zia ha aperto la porta pun-tack-taratatack! Un rumore fortissimo e poi lo spruzzo potente dell’acqua che ha sbattuto contro il muro e, tornando indietro, ha colpito zia ed è entrato in casa.

Zia ha gridato, saltando su se stessa sorpresa, io ho fatto un triplo salto mortale all’indietro, sono atterrata sulle mie zampe e sono schizzata via. In un nano secondo ero sparita e di me rimaneva solo l’eco delle mie unghiette e un ciuffo di peli lunghi e svolazzanti.

Zia ha sorriso convinta che a breve mi sarei calmata. L’ho già detto ingenua?!

Non sapendo lei fare la vocina calmante di mamma, ovviamente non è riuscita a tranquillizzarmi: sono rimasta sotto al letto impanicata per un bel po’, poi è arrivato il sonnetto e, visto che ormai ero abituata a star sola, mi sono scordata della sua presenza.

Risultato: abbiamo dormito nella stessa casa ma sole.

Solo la mattina mi sono ricordata di lei, le ho fatto delle coccoline da bagno, ma poca cosa. Che dispiacere!

E che figuraccia! Non sono stata affatto ospitale ecco! Un gran peccato, sono certa che le sarebbe piaciuto dormire con me!

Sarà per la prossima volta!